Rassegna stampa

"Venerdì sera la figura imponente di Luciano Berio, che è morto in maggio, è stata oggetto di un caldo omaggio da parte dell’Ex Novo Ensemble di Venezia. Berio è venuto ad Huddersfield in diverse occasioni, ma sicuramente questa esibizione postuma è stata la sua migliore. Una St Paul`s Hall esaurita si è letteralmene bevuta il modo tutto italiano e fra i più gioiosi di fare musica dell’Ex Novo, in un programma che comprendeva due Sequenze, pietre miliari di Berio, e lavori superbamente eseguiti di Franco Donatoni, Emanuele Casale e Claudio Ambrosini. I pezzi di Berio, le Sequenze per flauto e pianoforte sono stati avvincenti. Raramente sentirete il flauto svolazzare per una sala da concerto con uno sfoggio di virtuosismo tanto bello e giocoso. Per quanto riguarda la Sequenza per pianoforte, non dimenticherò mai il modo con il quale il pianista Aldo Orvieto fissava i suoi occhi nello spesso inchiostro nero di una partitura in cui questo beneamato dell’avanguardia ha deliberatamente scritto troppe note. La maestria di Orvieto è stata impressionante." (M. Connolly, The Times)

"...Il tributo a Berio è stato poco sostanzioso, una manciata di Sequenze solistiche (quelle per flauto, pianoforte, voce), ma gli interpreti hanno prodotto alcune delle più memorabili esecuzioni del Festival. L’Ex Novo Ensemble, gruppo italiano, ha incluso nel programma musiche di Donatoni, … e lo straordinario De Vulgari Eloquentia di Claudio Ambrosini. Ambrosini impiega un quintetto misto (pianoforte, flauto, clarinetto, violino e violoncello) per produrre la più impressionante ed efficace scrittura per pianoforte che si possa immaginare, e usa gli altri strumenti per migliorare, colorando o evidenziando, la sonorità caratteristica del pianoforte." (Michael Dervan , Irish Time, )

“... al Teatro "De Ijsbreker abbiamo sentito un alto livello di far musica, e un alto virtuosismo strumentale” (P. van Emmerik, Het Parool di Amsterdam)

“...va detto che le opere di Aracil e Ambrosini hanno avuto la fortuna di essere presentate dall'Ex Novo Ensemble, diretto dallo stesso Ambrosini, che sta dentro le esperienze delle musiche eseguite, come se in qualche modo gli interpreti fossero gli stessi compositori.” (Dino Villatico, La Repubblica)

“L'esecuzione dell'Ex Novo Ensemble è stata strepitosa ed è stata continuamente sostenuta dall'ottimo pianista Aldo 0rvieto.” (G. Pugliaro, Piano Time)

“...per la produzione musicale contemporanea è presente la testimonianza veramente impressionante dell'Ex Novo Ensemble (...). Naturalmente ha contribuito molto alla riuscita della serata l'eccellente Ensemble con i suoi favolosi strumenti a fiato.” (E. Jachimovicz, Die Presse di Salisburgo).

“...i musicisti hanno dato prova delle loro capacità di sensibili cameristi e del controllo di passaggi difficili in tempo assai vivace, nei quali hanno brillato soprattutto il flautista Daniele Ruggieri ed il violinista Carlo Lazari, con suono slanciato e fraseggio armonioso.” (Neue Tiroler Zeitung, ).

“...la giovanile "kammersymphonie op. 9" di Schoenberg, nella straordinaria trascrizione di Webern, sembrava un'abbacinante meteora musicale. La versione per quintetto, è forse più equilibrata dell'impressionante originale per quindici strumenti... Rispetto all'ardore preespressionista dell'originale, la trascrizione accentua il rapporto con la tradizione e l'ombra di Brahms affiora tra i grovigli polifonici e lo sfruttamento delle possibilità timbriche dei cinque strumenti (l'altra sera l'escursione dinamica e il lirismo del violino di Carlo Lazari, il flauto trafittivo di Daniele Ruggieri, la sensibilità coloristica del clarinetto di Davide Teodoro, la discrezione del violoncellista Carlo Teodoro, il pianismo cameristico di Aldo Orvieto). L'"Ex Novo Ensemble" colpisce per la varietà stilistica e l'autorevolezza strumentale. Alterna momenti lucidi a deliri viennesi e all'ariosità cantabile nel segno della trasparenza e dell'autocontrollo." (M. Messinis, Il Gazzettino, Venezia).

„...c'è poi l'Orchestra di Parigi (diretta da Boulez), l'Orchestra dei Giovani del Mediterraneo e il complesso Ex Novo Ensemble diretto da Ambrosini, che ha ormai una presenza qualificata nell'esecuzione della musica contemporanea. E così garantisce anche una qualità di esecuzione che solitamente sfugge ai Festivals. Una ragione in più per non mancare alle manifestazioni.” (M. Zurletti, La Repubblica).

"...La «Ciaccona» per violoncello solo di Luigi Dallapiccola è un'opera di severa concentrazione mentale e di ardito virtuosismo: suggestioni del passato sono risentite in chiave visionaria e culminano in un adagio conclusivo spettrale e trasfigurato. È la tipica drammaturgia dallapiccoliana, in bilico tra astrazione e risentite asprezze, che Carlo Teodoro chiarifica con riservatezza e preciso dominio strumentale: sembra quasi che la linea musicale prevalga sull'esibizione solistica.Poi la trascrizione pianistica di tre brani dal balletto «Marsia»... Aldo Orvieto ne ha offerto una esecuzione di accorta interiorità. Infine la «Tartiniana Seconda» per violino e pianoforte, un piccolo capolavoro nella fedele - ma contrappuntisticamente compiaciuta - rielaborazione di testi settecenteschi. Esecuzione esemplare. Carlo Lazari conosce le prassi esecutive del passato, interessato com'è alla leggerezza strumentale e alla finezza dell'eloquio violinistico. Ne risulta una interpretazione bilanciata tra nostalgia per l'antico e coscienza intellettuale contemporanea: come richiede il testo di Dallapiccola." (M. Messinis, Il Gazzettino, Venezia).

"Maestoso, benedicente, con il libro aperto alle pagine "Ego sum lux mundi": domina dall'alto, il Cristo che campeggia nella volta della Cattedrale di Pisa. E' lì, sotto il suo sguardo, davanti all'altare che sabato sera per il festival di musica sacra Anima Mundi l'Ex Novo Ensemble ha eseguito il "Quatuor pour la fin du temps" di Messiaen. Sì, l'ispirazione è l'"Apocalisse", sì, c'è l'Angelo che annuncia : "non vi sarà più dilazione di tempo", ma c'è anche la speranza della creazione, il canto degli uccelli che rappresentano la vita. Ecco allora il misterioso "Abime dex oiseaux", una pagina per clarinetto solo che sotto l'immensa cupola della cattedrale ti spinge a trattenere il fiato per seguire il rarefatto canto declinato con rara maestria da Davide Teodoro, e poi la luce dell'Intermezzo (violino, violoncello, clarinetto) dove i tre strumentisti suonano con un tono quasi scanzonato, di gioia trattenuta, e l'ultimo movimento così liricamente trascendente." (Susanna Franchi, Il Giornale della Musica)

“...Vivaldi, Donizetti e soprattutto Boccherini con il quintetto per flauto, oboe ed archi mettono bene in mostra il virtuosismo degli strumentisti. (...) Ambrosini si serve dell'alta tecnica, del virtuosismo consumato e della musicalità dei suoi eccellenti interpreti. (...) Gli organizzatori possono felicitarsi di averci permesso di scoprire l'Ex Novo Ensemble” (L. Garde, Dauphinè Liberè, Grenoble)

“...l'interpretazione è stata eccellente, ritmica e con buoni dosaggi timbrici. Il concerto è stato concluso con una interpretazione molto armoniosa del quintetto di Boccherini per flauto, oboe ed archi.” (Laaste Niew, Bruxelles).

“...sofferte onde serene... di Luigi Nono è stato eseguito eccelentemente dal pianista Aldo Orvieto (...). ...Claudio Ambrosini ha saputo presentare perfettamente le qualità virtuosistiche del suo Ensemble, e soprattutto del suo favoloso clarinettista Davide Teodoro”. (K.R. Lienert, Tages Anzeiger).

“... di ottimo livello l'esecuzione, guidata da una professionalità sicura che si rivelava, insieme alla brillantezza della tecnica, nella maturità dell’espressione musicale sempre equilibrata ed al tempo stesso penetrante.” (M. Tonegutti, La Nuova Venezia).

“...l'Ex Novo Ensemble, uno dei rari gruppi in grado di decifrare impeccabilmente gli ermetici labirinti della musica nuova.” (M. Messinis, Il Gazzettino, Venezia).

"...Ma la serata più luminosa è stata quella del complesso veneziano. Si è trattato senza dubbio di uno dei vertici toccati in questi ultimi tempi all'Aquila. Molte le ragioni del successo: il complesso può contare su giovani strumentisti di straordinaria pulizia e su una programmazione studiata con l'acutezza che sembra tipica dei compositori di talento. (...) Il punto più curato nell'approfondimento del linguaggio è il suono (..). Si è potuta riascoltare la "Serenata per un satellite di Maderna (affascinante la Marimba di Annunziata Dellisanti) (...) l'impegnativo ...sofferte onde serene... di Nono, con un pianista superlativo, Aldo Orvieto." (W. Tortoreto, Piano Time).

"...Il bellissimo programma è stato eseguito con molta finezza e precisione dall'Ex Novo Ensemble, impegnato nelle più varie formazioni cameristiche. Grande successo." (M. Messinis, Il Gazzettino, Venezia).

"Ex Novo Ensemble alla Filarmonica un suono bello, morbido e gioioso. Il gruppo veneto di Ambrosini convince e diverte, con un programma a tutto tondo Da Mozart a Schoenberg, passando attraverso la post-avanguardia Anni Ottanta di Claudio Ambrosini. Questo era il percorso musicale proposto dall’Ex Novo Ensemble, di scena giovedì sera nella stagione della Società Filarmonica di Trento, per il primo appuntamento concertistico del ciclo autunnale. Ad aprire la locandina era il Quartetto in re maggiore KV 285 di Mozart per flauto e archi e le luminose sonorità che il musicista salisburghese trae in quest’opera dallo stimolante contatto (1770) con la scuola di Mannheim, si concretizzavano in un impasto sonoro affabile e vitale, capace di dare risalto sia agli accenti di gusto galante, sia alla sapiente scrittura concertante, trattata in modo per nulla scontato. Si apprezzava il fraseggio del flautista Daniele Ruggieri, cesellato nell’accurata articolazione eppure condotto con fluidità in un discorso coerente unitario (anche nell’Adagio accompagnato con il solo pizzicato dei tre archi); altrettanto convincente appariva l’affiatamento degli archi, naturalmente precisi quanto ad assieme e intonazione, e, soprattutto - con suono bello e morbido - capaci di creare un raffinato e giocoso dialogo cameristico.“De vulgari eloquentia” (1984), del compositore contemporaneo Claudio Ambrosini, si componeva in una forma di respiro tripartito che riusciva a tenere viva l’attenzione degli spettatori grazie alla sapiente regia delle tensioni e delle distensioni. Agli esecutori tra l’altro spettava il merito di rendere comprensibili e coinvolgenti le intenzioni musicali, affidate a una evidente ricerca timbrica, dinamica e agogica.La Kammersymphonie op. 9 di Schoenberg - nella versione di Anton Webern per quintetto con flauto clarinetto, violino, violoncelloe pianoforte - chiudeva la serata sprigionando tutto il fascino che il linguaggio schoenberghiano nel 1906 aveva raggiunto...Fuori programma, infine, l’Ex Novo Ensemble ringraziava il pubblico dei calorosi applausi con una gustosa Polka di Johann Strauss." (Stefano Fogliardi, L’Adige)

".... Le tre Sequenze di Luciano Berio presentate all’inizio della serata sono infatti brani solistici che indagano a tutto tondo tutta una gamma di possibilità timbriche ed espressive dei singoli strumenti. Quella per flauto è senza dubbio una delle più significative del compositore italiano, che ha segnato la storia e la letteratura per questo strumento, e Daniele Ruggieri ha interpretato con perizia e duttilità il senso di un percorso che nelle sue diverse fasi mostra l’evoluzione del suo materiale sonoro, dalla cellula primaria a tutti gli sviluppi di un suono che si avvolge, si fa rarefatto, si addensa e cerca di andare "oltre" il timbro stesso del flauto." (Fabio Zannoni, L'Arena di Verona)

“...il linguaggio inconfondibile di Stravinski, fatto di colorismo timbrico e di incisività ritmica è stato reso con rigore ed incisività dagli interpreti Carlo Lazari (violino), Davide Teodoro (clarinetto) e Aldo Orvieto (pianoforte). (...) Rigorosi nell'esecuzione gli strumentisti dell'Ex Novo Ensemble hanno dato personalità ad ogni brano presentato, sottolineando differenze e rimarcando linee di continuità, dando alla serata una dimensione culturale che è andata oltre lo spettacolo.” (G. Piras, La Nuova Sardegna, Cagliari).

“…funzionava magnificamente l’integrazione di musica elettronica e strumentale nell’estrosa vitalità del “Satellite sereno” di Claudio Ambrosini, diretto dall’autore a capo dell’ottimo Ex Novo Ensemble.” (P. Petazzi, L’Unità).

“...L’esecuzione è stata intensa, precisa, meditata ed è stata salutata dagli applausi convinti di un pubblico particolarmente coinvolto. (C. Galla, L’Arena, Verona).

“… Per Fragmente-Stille an Diotima di Luigi Nono il quartetto dell’Ex Novo Ensemble ha offerto un’esecuzione esemplare…” (M. Merigo, Il Gazzettino, Venezia).

“…La serata si è imposta per le qualità degli strumentisti componenti l’Ex Novo Ensemble. Giovani, appassionati, tutti tesi al servizio della musica, sotto la guida di Claudio Ambrosini, questi musicisti hanno offerto una bella lezione sul far musica… Una utile, intelligente e, perché no, bella serata di musica.” (La Gazzetta, Reggio Emilia).

“Con un concerto dell’Ex Novo Ensemble si è conclusa al Teatro La Fenice la prima parte del ciclo “Arcaico, colto e popolaresco”…L’arco cronologico dei brani impaginati andava dal 1918 al 1966, ovvero dalla Sonata di Milhaud alla Sonata a cinque di Rieti, passando per pagine di Villa Lobos, Malipiero e Ghedini… Il gruppo veneziano si è fatto apprezzare ancora una volta per affiatamento, intonazione, tenuta tecnica, leggerezza ritmica e flessibilità di fraseggio… Il pubblico ha applaudito con cordialità.” (R. Mori, La Nuova Venezia).

“La breve stagione degli Amici della Musica di Venezia si è conclusa al Teatro la Fenice con un concerto dell’Ex Novo Ensemble che allineava musiche di raro ascolto composte fra le due guerre… Il singolare programma è stato seguito con attenzione; caldi consensi per i cinque bravi solisti dell’Ex Novo Ensemble: D. Ruggieri (flauto), A. Baccini (oboe), Davide Teodoro (clarinetto), Franco Perfetti (fagotto), Aldo Orvieto, (pianoforte).” (M.Messinis, Il Gazzettino, Venezia).

“Esecuzioni impeccabili erano quelle del veneziano Ex Novo Ensemble nel ritratto di Claudio Ambrosini diretto dall’ottimo Ed Spanjaard. “Trobar Clus” per pianoforte e 11 strumenti era forse il momento culminante della serata: è una pagina straordinariamente ricca e densa, uno dei pezzi in cui si impone con più matura compiutezza l’invenzione timbrica di Ambrosini, la sua capacità di trasformare come un grande alchimista il suono degli strumenti, di trasfigurarlo attraverso il virtuosismo, la velocità, le inedite mescolanze e di trarne cariche di energia…” (P. Petazzi, L’Unità).

“…di “sofferte onde serene…” il pianista del gruppo, Aldo Orvieto, ci da una lettura profondamente poetica…” (S. Martin, Le Soir, Bruxelles).

“…L’interpretazione del Pierrot, si è rivelata particolarmente attenta ed efficace ed ha messo in rilievo il pathos onirico e allucinatorio della pagina di Schoenberg…La scelta interpretativa di Miotto, che ha diretto gli ottimi strumentisti dell’Ex Novo Ensemble, ha mirato a privilegiare una lettura quasi rarefatta, molto cesellata e con notevole cura dei colori timbrici… Alla fine larghi consensi e ripetute chiamate.” (F. Zannoni, L’Arena, Verona).

“…Il gruppo italiano è formato da nove strumentisti di tutti i quali posso dar fede di una eccellente categoria. Nello stesso modo posso testimoniare che sono assolutamente in sintonia con il lessico del loro concittadino (Maderna, n.d.r.)… La “Musica su due dimensioni” del 1952 è un dialogo che ha evidenziato un qualche invecchiamento, peraltro salvato dalla magnifica prestazione del flautista Daniele Ruggieri…” (L Hontañon, ABC, Madrid).

“La serata inaugurale ha visto sul palcoscenico l'Ex Novo Ensemble eseguire i Quintetti per clarinetto e archi di Max Reger e Jean Françaix eil Quartetto dello stesso Reger. La lettura appassionata e intensa del Quintetto in la maggiore di Reger ha occopato la prima applauditissima parte del concerto...Ha fatto poi seguito l'esecuzione del leggero e ironico Quintetto di Jean Françaix. Lo splendido clarinetto di Davide Teodoro ha reso possibile un'interpretazione funambolica del pezzo, sfociante talvolta in deliziose clawnerie. La fusione timbrica e la chiarezza interpretativa del quartetto d'archi hanno regalato momenti di profonda emozione e hanno creato l'impasto sonoro ideale per l'ascolto nitido ed entusiasmante delle maestrie virtuosistiche del clarinetto...” (David Giovanni Leonardi, Il Messaggero Veneto)

“Con l’Ex Novo Ensemble di Venezia la musica del Novecento affascina: impegnato da più di venti anni ad approfondire il linguaggio musicale contemporaneo l’Ex Novo Ensemble si e fatto apprezzare per la prassi esecutiva sempre di alto livello. Infatti, al di là delle evidenti capacità individuali il gruppo si mette in luce per la compattezza di suono e l’omogeneità espressiva risultato di una partecipazione profonda e di una puntigliosa proprietà musicale…I musicisti procedono con inappuntabile freschezza, nel quadro di una interpretazione tesa a sottolineare ogni dettaglio. ...l’affascinante assolo “Icaros” di Claudio Ambrosini… rivela la bravura del violinista Carlo Lazari.” (P. Ferialdi, Il Piccolo, Trieste).

"La prima spontanea riflessione al termine della serata è che la musica del Novecento, del primo Novecento, quando viene eseguita bene non risulta assolutamente di difficile ascolto. Il pubblico ne ha dato conferma, applaudendo con calore tutte le esecuzioni. Certo l'ex Novo ha saputo offrire le atmosfere sonore di Berg con rara maestria , stemperando colori molto intensi e perfettamente consoni alla poetica del musicista. Parimenti la Kammersymphonie di Schoenberg è stata colta nella sua complessità contrappuntistica, sviscerando tutte le tensioni interne al linguaggio. Anche nella versione di Schoenberg del Kaiserwalzer di Strauss l'Ex Novo ha colto dovutamente l'ironia sottesa a questa pagina..." (Pier Paolo Rota, Il Gazzettino, Pordenone)