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Sabato 20 dicembre 2025, ore 17.30
Conservatorio Benedetto Marcello
Sala Concerti

STRUTTURA - DESTRUTTURA


Paolo Zavagna, Davide Commone live electronics
Alvise Vidolin, Rodrigo Madeiros regia sonora

Con la partecipazione della scuola di Musica Elettronica
del Conservatorio Benedetto Marcello

Ex Novo Ensemble

Daniele Ruggieri flauto
Davide Teodoro clarinetto basso
Carlo Lazari violino
Carlo Teodoro violoncello
Aldo Orvieto pianoforte





Claudio Ambrosini (1948)
Orienteering (2019/2025) versione per
pianoforte elettronicamente rivelato
Prima esecuzione assoluta

Riccardo Vaglini (1965)
Welcome to the Gaza Riviera (2025)
per flauto, violino, suoni preregistrati, profumatori d'ambiente
Commissione Ex Novo Musica
Prima esecuzione assoluta

Claudio Ambrosini (1948)
Prélude à l'après-midi d'un fauve (1994)
per flauto in sol violino e pianoforte

Renato Miani (1965)
An den Grenze des Fruchtlandes – Raumarkitektur (2025)
per flauto, clarinetto basso, violino, violoncello, pianoforte, elettronica e video
Commissione Ex Novo Musica
Prima esecuzione assoluta

Pierre Boulez (1925-2016)
Anthèmes 2 (1997)
per violino ed elettronica



Renato Miani An den Grenze des Fruchtlandes – Raumarkitektur
Scritto su commissione dell'Ex Novo Ensemble, questo brano si ispira a Le pays fertile, un libro di Pierre Boulez dedicato a Paul Klee. In questo testo Boulez analizza, attraverso l'opera di Klee, le posssibilità di dialogo tra la pittura e la musica, ovvero fra due arti che si definiscono primaria- mente nelle dimensioni contrapposte dello spazio e del tempo. Le rifles- sioni portano a risultati di un notevole interesse, a patto che il composi- tore non si limiti a un mero tentativo di traduzione!
(Renato Miani)

Claudio Ambrosini Orienteering
I tentativi di scoprire, perlustrare e orientarsi nei territori sconosciuti hanno avuto nei secoli diversi nomi e modi di realizzazione. ‘Hic sunt leones’ scrivevano gli antichi sulle mappe, per far capire che lì non c'era ancora andato nessuno, o che era molto rischioso andarci. Quand'ero bambino, la maestra ci aveva insegnato che, se ci fossimo persi in un bosco (cosa facilissima a Venezia!), avremmo dovuto guardare da che parte cresceva il muschio sugli alberi, per sapere qual era il lato nord. Ora, posto che il pianoforte sia uno spazio da perlustrare per trovare nuovi sentieri che portino a radure di suoni ignoti, percorsi così infinite- simali da aver bisogno di un ‘audio-microscopio’, vibrazioni/estensioni captate nell'ambiente come polline portato dal vento...dov'è il nord? Orienteering è sato scritto nel 2019 per festeggiare i settant'anni di Alvise Vidolin.
(Claudio Ambrosini)

Riccardo Vaglini Welcome to the Gaza Riviera
Si tratta di un breve brano cameristico che si serve anche di suoni prere- gistrati abbastanza evocativi. L'impiego dei profumatori d'ambiente è invece richiesto per mascherare, visto che eliminarli non pare ormai più possibile, persistenti cattivi odori.
(Riccardo Vaglini)

Claudio Ambrosini Prélude à l'après-midi d'un fauve
Parecchi anni prima avevo pensato questo titolo, ma la musica relativa, la ‘sua’ musica, restava avvolta in una nebbia. Qualche volta, di tanto in tanto avevo pensato di mettermi al lavoro, ma sentivo che era troppo presto: il senso vero del progetto non mi era ancora chiaro e la musica che ogni tanto mi affiorava nella mente non mi sembrava ancora neces- saria, non era quella giusta. L'attesa doveva continuare, per anni, anche se questo sembrava in contrasto con l'idea di attività forte e selvaggia tipica dei pittori fauve, che io ho sempre amato. E anche con l'atteggiamento ironico, ’l'occhiale‘ con cui spesso cerco di guardare le cose. Finché nel 1994 mio padre, dopo una lunga malattia ci ha lasciato. E allora d'un tratto ho capito cosa significava quel titolo. Prélude à l'après-midi d'un fauve è un lavoro diviso in tre parti ed è stato scritto nel 1994 su commissione del Festival Spaziomusica.
(Claudio Ambrosini)

Pierre Boulez Anthèmes 2
La prima versione di Anthèmes nasce nel 1991 come composizione per violino solo finalizzata al concorso di violino Yehudi Menuhin di Parigi e pertanto concepita come brano virtuosistico dalle tecniche più clas- siche alle cosiddette tecniche estese. Nel 1995 Pierre Boulez decise di comporre una versione elettroacustica di questo brano, ampliando la parte violinistica e affidando a Andrew Gerzso dell'IRCAM la realizza- zione informatica. In analogia con l'approccio tecnico-musicale di prece- denti composizioni realizzate con Gerzso, tutto il materiale elettronico di questa nuova versione viene generato in tempo reale durante l'ese- cuzione, mantenendo anche per la parte elettronica lo spirito virtuosi- stico del violino.Quest'ultima si sviluppa in tre processi di elaborazione: modificare ed estendere la struttura sonora del violino; modificare ed estendere la struttura di specifiche frasi musicali; proiettare nello spazio i differenti materiali musicali elaborati o generati. Senza entrare troppo nei dettagli, nella prima elaborazione lo spettro del violino viene trasfor- mato attraverso un processo che prevede in sequenza il traspositore, l'arricchimento spettrale e un risonatore la cui frequenza di risonanza è identica a quella dell'armonica desiderata del suono di violino originario, rispettando così il principio armonico di base dei suoni dello strumento. Per la seconda elaborazione, troviamo un esempio già all'inizio dell'o- pera, nella sezione di suoni pizzicati e si realizza utilizzando più moduli di trasposizione combinati con ritardi temporali: questi moduli moltipli- cano la linea musicale originale, ognuna con la trasposizione d'altezza e la traslazione nel tempo desiderata. Per quanto riguarda la spazializza- zione, anche in Anthèmes 2 la collocazione o i movimenti dei suoni nello spazio vengono utilizzati per delineare e chiarire la struttura dell'idea musicale, articolando i gesti in uno spazio talvolta più ampio della sala d'ascolto con effetti di primo piano o di allontanamento sullo sfondo.
(Alvise Vidolin)