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Domenica 26 ottobre 2025, ore 20.00
Gran Teatro La Fenice
Sale Apollinee
GRANDI MECENATI DEL XX SECOLO
Ex Novo Ensemble
Daniele Ruggieri flauto
Davide Teodoro clarinetto
Carlo Lazari violino
Carlo Teodoro violoncello
Aldo Orvieto pianoforte
Alfredo Casella (1883 - 1947)
Sonata op.45 (1927) per violoncello e pianoforte
Preludio – Bourrée – Largo – Rondò
Dedica: à Mrs Elizabeth Sprague Coolidge
Françis Poulenc (1899 - 1963)
Sonata FP 164 (1956/7) per flauto e pianoforte
Allegretto malincolico – Cantilena – Presto giocoso
Commissione della Fondazione Elizabeth Sprague Coolidge
Ernst Krenek (1900 – 1991)
Kleine Suite op. 28 (1924) per clarinetto e pianoforte
Praeludium – Air – Bourrée – Adagio – Moderner Tanz
Commissione di Werner Reinhart
Luciano Berio (1925-2003)
Les Mots sont allés (1978). Recitativo sul nome di Paul Sacher, per violoncello
Commissione di Msitslav Rostropovitch per i settant’anni di Paul Sacher
Dedica: à Paul Sacher
Maurice Ravel (1875 - 1937)
Pavane pour une infante défunte (1899), trascrizione per flauto e pianoforte di Louis Fleury
Dedica: a Madame la Princesse E. de Polignac
Igor Stravinskij (1882 - 1971)
L’histoire du soldat (1919), Suite per violino, clarinetto e pianoforte
La marcia del Soldato – Il Violino del Soldato – Tango, Valzer, Ragtime – Danza del Diavolo
Dedica: a Werner Reinhart
Il mecenatismo ha radici molto antiche – si pensi semplicemente all'origine etimologica
del termine che individua appunto nella figura di Mecenate, consigliere
di Augusto, il primo sostenitore delle arti nell'antichità – e da sempre si è
rivelato uno dei meccanismi fondamentali per la creazione e lo sviluppo
del linguaggio artistico. E, in particolare per la musica, ha posto le basi
affinché grandi capolavori venissero alla luce. Sostenere opere nuove
infatti, è sempre stata una scommessa propositiva che ha allargato gli
spazi di discussione e conoscenza, creando libertà e bellezza.
Per tali ragioni, nel concerto qui presentato, proponiamo alcune fra le più importanti
opere generate dalla generosità e filantropia dei principali mecenati
del Novecento. Queste eminenti figure, molto spesso furono amatori o
musicisti essi stessi: Elizabeth Sprague Coolidge, alla quale sono dedi-
cati i primi due pezzi del nostro programma, accompagnò al pianoforte
importanti solisti sino in tardissima età; Paul Sacher, dedicatario del
pezzo di Berio, fu un notevole direttore d'orchestra e fondatore, fra
l'altro, della Basler Kammerorchester; Werner Reinhart fu un clarinettista
dilettante a cui Krenek dedicò la Kleine Suite e Stravinskij i suoi Tre Pezzi
per clarinetto solo e la Suite da l'Histoire du Soldat proprio in seguito
al sostegno finanziario dato da Reinhart per la stessa Histoire nella sua
originale forma scenica. (Anche qui avviene uno dei tanti piccoli miracoli
operati da Stravinskij perchè l'autore – dopo aver scelto come organico
un'agile compagine strumentale completata da una ballerina, un mimo e
un narratore, con la programmatica esclusione del troppo ingombrante
pianoforte, allo scopo di diffondere il suo lavoro in ogni tipo di sala,
perfino all'aria aperta in quei difficili anni di guerra – decide di trarne una
Suite, inserendo proprio quel pianoforte originalmente escluso, però da
par suo trasformato talvolta in percussione o contrabbasso o trombone.)
Caso diverso ma non dissimile, quello di Winnaretta Singer poi principessa
di Polignac alla quale è dedicata la Pavane di Ravel, il cui salotto veneziano
all'interno del Palazzo Contarini dal Zaffo noto come Contarini Polignac,
ospitò artisti come Fauré, Debussy, Ravel, ma anche Ezra Pound, Marcel
Proust, che a quel salotto si ispirò per quello di Madame Verdurin nella
Recherche e ancora Stravinskij, Diaghilev, Satie, Poulenc, Milhaud, de
Falla, Weill, insomma alcuni tra i più importanti artisti dell'epoca. Così un
grande patrimonio industriale, quello delle macchine da cucire Singer, si
trasformò in un inestimabie patrimonio culturale. (Davide Teodoro)