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Lunedì 14 ottobre 2024, ore 10.00 - 12.00
Fondazione Ugo e Olga Levi

TANCREDI E CLORINDA

Giornata di studi


in collaborazione con
Fondazione Ugo e Olga Levi


Gianmario Borio relatore Rodolfo Baroncini relatore





Combattimenti
Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, basato sull’episodio narrato
da Torquato Tasso nella Gerusalemme liberata, è un madrigale rappre-
sentativo tra i più avvincenti (e innovativi) di Claudio Monteverdi, che
si conclude con la famosa esclamazione "Ahi vista! ahi conoscenza!",
uscita dalle labbra di Tancredi resosi conto di aver ferito a morte l’amata
Clorinda. Incluso nell'Ottavo Libro dei madrigali guerrieri et amorosi,
commissionato da Girolamo Mocenigo e composto per il carnevale di
Venezia del 1624 questo madrigale, dalla forte impronta teatrale, segna
una pietra miliare nell'evoluzione della musica sia vocale che strumen-
tale. Le tragiche vicende dei protagonisti sono infatti narrate nel nuovo
stile concitato, estremamente incalzante e realistico, e rese ancora più
drammatiche dalle novità strumentali introdotte da Monteverdi. Il galop-
pare dei cavalli dei duellanti o il rumore dello scontro delle loro spade, il
clangore dei colpi sugli scudi e sulle armature diventano – anche grazie
all'introduzione di nuove tecniche come il tremolo o il pizzicato degli
archi – non solo plausibili e sorprendenti, ma "vivi" per gli stupefatti
ascoltatori del Seicento. E anche per gli esecutori dell’epoca, invitati a
produrre effetti sonori che non avevano un nome, come appunto il pizzi-
cato, che Monteverdi in partitura descrive così: "Qui si lascia l’arco e si
strappano le corde con duoi diti"...

Forse é questa
impressionante modernità una delle ragioni per cui il Combattimento di
Tancredi e Clorinda è diventato uno dei lavori che più hanno destato l'at-
tenzione dei compositori del Novecento, e anche di oggi. Da Malipiero,
cui si deve la riscoperta monteverdiana ai primi del secolo a Ghedini che,
verso la metà, ne approntò una revisione per orchestra; da Berio che,
negli anni Sessanta, ne fece un’accurata trascrizione a Egisto Macchi e
anche a Domenico Guaccero, che però incentrò il suo lavoro sulle ottave
della Gerusalemme liberata precedenti la storia dei due sfortunati inna-
morati. Negli ultimi due decenni altri due autori italiani, tra i più audaci, si
sono confrontati in maniera diversa con quest'opera: Battistelli e Fedele.
Da ultimo, in occasione dei quattrocentocinquantesimo anniversario
della nascita del compositore e su commissione di Opera InCanto,
io stesso nel 2017 ne ho realizzato una sorta di "sequel", mettendo in
musica le ottave che seguono alla morte di Clorinda, non musicate da
Monteverdi. Rodolfo Baroncini ci condurrà attraverso questa avvincente
storia, in continua evoluzione. [Claudio Ambrosini]