Concerto 1


Martedì 3 ottobre 2023 ore 18:00
Auditorium Centro, Culturale Candiani

UN COLLAGE PER WISLAWA



Centenario della nascita di Wislawa Szymborska

in collaborazione con
Centro Culturale Candiani
Margherita Stevanato drammaturgia e voce recitante
Daniele Ruggieri flauto


La poesia –
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
Come alla salvezza di un corrimano.

[Wislawa Szimborska]


Nel 2023 si celebra il centenario della nascita di Wislawa Szymborska.
Definita da taluni una ‘miniaturista’ e da altri ‘Mozart della poesia’.
La sua biografia raccoglie le poche notizie che hanno segnato la sua vita:
«Confidarsi in pubblico è come perdere l’anima. Qualcosa bisogna pur tenere per sé».
Nella sua poesia si avverte lo sguardo serio del bambino che gioca, quel
bambino che Wislawa era riuscita miracolosamente a conservare in sé
crescendo. «La letteratura non detiene il monopolio della meraviglia»,
«la vita di tutti, quella consueta, è fonte incessante di stupore»: l’osservazione
delle cose quotidiane operata con disarmante, ironica leggerezza e con un
tono sempre vicino al lettore, solleva profonde domande esistenziali, presenti
sottotraccia, ma drammatiche; la pregnanza del flusso vitale disvela grandi
complessità. L’atto creativo, liberato dal fardello romantico di ‘messaggero’
della coscienza collettiva, si rivolge a pensieri semplici, comuni; «non lo so»
diventa il detonatore di una forma d'ispirazione che non è altro che l’anima
più autentica della ricerca.

Biografia, ritratto, sono anche le cartoline-collage
che Wislawa Szymborska componeva
ritagliando da riviste o giornali immagini, paesaggi e piccoli dettagli; che
donava ad amici in occasioni di feste, o spediva per posta. Poesie e collage,
allo stesso modo, scavano nella banalità dalla nostra esistenza per insegnarci
a custodire gelosamente lo stupore, la più antica forma di pensiero dell’uomo.
Collage è anche l’omaggio che si celebra questa sera: piccole notizie, stralci
di discorsi, affermazioni rilasciate in qualche intervista, brani tratti da lettere
fanno da cornice ai suoi versi. La ricerca di un continuum tra prosa e poesia in
un unico flusso di coscienza, avviene con naturalezza proprio in quanto ogni
lascito della Szymborska sprigiona essenza poetica, la sua vita stessa assurge
al valore di poesia.

«Per me la poesia nasce dal silenzio», quello del foglio bianco. Poesia intrisa di una
continua ricerca di senso, di domande con risposte appena accennate,
nella quale il dubbio mantiene il posto d’onore. Si sono voluti pertanto inserire
alcuni brani musicali che intendono consentire al pubblico il necessario
spazio di meditazione, affidando alla musica il testimone del ‘silenzio’,
dando valore al non-detto, all’immaginato, al vagheggiato.
Non sono dunque momenti di commento ai testi, ma hanno la funzione di sollevare
la mente dall’immanente e liberarla all’amore, alla curiosità.
Si tratta di brani per flauto solo. Anche la scelta dello strumento ha un suo valore:
un flautista in scena non è un divo, non è un ‘solista’, non ‘occupa la scena’ con
la sua presenza performativa – come ad esempio, nel nostro immaginario,
un pianista, un violinista. Il suo repertorio ha una destinazione privata,
intima; non mira a stupire, a produrre emozioni laceranti, ma a insinuarsi,
con gesti di raffinata sensibilità, negli anfratti del nostro io più profondo.

Si ascolteranno, in sequenza:

Syrinx di Claude Debussy,
Scherzando dagli Acht Stücke di Paul Hindemith,
Traiettorie 1 di Giorgio Gaslini,
il Tema dell’uccellino da Pierino e il lupo di Sergej Prokof'ev,
Sarabanda dalla Partita BWV 1013 di Johann Sebastian Bach,
A guisa di un arcier presto soriano di Claudio Ambrosini,
Vivace dalla Sonata di Virgil Thomson,
Un joueur de flûte berce les ruines di Françis Poulenc,
Les Folies d’Espagne di Marin Marais,
Cortège da Les chants de nectaire di Charles Koechlin,
Allegro dalla Fantasia n. 2 di Georg Philipp Telemann,
Bourré anglaise dalla Partita BWV 1013 di Johann Sebastian Bach.