Concerto 3


Lunedì 29 novembre 2021, ore 20.00
Gran Teatro La Fenice, Sale Apollinee

DI NUOVO CI DAREM LA MANO



Ex Novo Ensemble

Davide Teodoro clarinetto,
Carlo Lazari violino,
Annamaria Pellegrino violino
Paola Carraro viola
Carlo Teodoro violloncello,



Giuseppe Tartini (1692-1770)
Concertino (1945)
liberamente arrangiato da Gordon Jacob (1895-1984)
per clarinetto e quartetto d'archi
Grave-Allegro molto-Adagio-allegro risoluto

Igor Stravinskij (1882-1971)
Tre pezzi (1914)
per quartetto d'archi
I metr.126 -II metr. 76 -III metr. 40

Mario Guido Scappucci (1964)
Cener'Ella
per clarinetto e violoncello
Variazioni sopra un crescendo-Un soave Re annoiato avviluppato, rintracciato, a pettinar-Non più mesta blues (a. C)
Prima esecuzione assoluta

Mario Pagotto (1966)
Suite degli arcani
per violoncello solo
Cerchi di fate nel deserto del Nahib- Il lago acido del vulcano Kawah Ijen- I Penitenti di ghiaccio- Enrosadira
Prima esecuzione assoluta

Franz Danzi (1763-1826)
Fantasia su "La ci darem la mano" op.45 (1814)
per clarinetto e quartetto d'archi
Larghetto /Tema e Variazioni/Polacca


"Di nuovo ci darem la mano"è un programma che auspica di poter rincontrare al più presto normalmente il pubblico dei concerti
(naturalmente strizzando l'occhio a Mozart!)
Il 2020 è stato infatti un anno di rinvii e chiusure per tutti, ma soprattutto per il mondo della cultura e della musica.
Proprio nel 2020 avremmo voluto ricordare e festeggiare un nostro grandissimo musicista, Giuseppe Tartini, di cui lo scorso anno ricorreva il duecentocinquantenario della morte (1770).
Così colmiamo questo debito quest'anno con un inconsueta e libera rivisitazione dei suoi lavori per violino da parte del compositore inglese Gordon Jacob.
Ancora una ricorrenza è quella che ricorda invece quest'anno il cinquantenario della morte di un compositore che la nostra rassegna non poteva tralasciare cioè Igor Stravinskij, con i suoi Tre Pezzi per quartetto d'archi, il cui carattere astratto e contrastante lasciò sgomenti il pubblico e la critica alla prima esecuzione (1915).
Dobbiamo poi colmare dei debiti di riconoscenza con i compositori che sempre generosamente hanno regalato al nostro festival dei nuovi lavori. Prime esecuzioni assolute cadute in letargo durante l'inverno della pandemia che finalmente possono risvegliarsi e sbocciare.
Come quelle di Mario Guido Scappucci, che con il suo Cener'Ella immagina Rossini rivisitato dalla voce di Ella Fitzgeralg o Mario Pagotto dove la sua Suite degli arcani esplora remoti incantati territori.
Infine Franz Danzi, compositore di transizione dal classicismo al romanticismo (in gioventù conobbe Mozart, fu contemporaneo di Beethoven e mentore di Weber), che grazie alla sua Fantasia su "La ci darem la mano" op. 45, speriamo sia veramente di buon auspicio affinchè di nuovo al più presto tutti "ci darem la mano" senza remore e paure.