Concerto 1
Domenica 24 ottobre 2021 ore 20.00
Gran Teatro La Fenice
Sale Apollinee
LUDUS MINOR
Davide Teodoro* clarinetto e clarinetto basso
Carlo Teodoro** violoncello
Renato Miani (1965)
Fantasia super Veni Sancte Spiritus (2016)
Introitus-Organum I / Recercar – Organum II
Mauro Montalbetti (1969)
Madrigali onirici*
E all’hor fatto ardito – Rinchiuso ardore – Ardo e non ardisco
Virginio Zoccatelli (1969)
Sentieri d’Oriente (2014)
Cantabile – Calmo – Scorrevole– Fiero
Paul Hindemith (1895-1963)
Ludus Minor (1944)
Fuga prima ex C-Interludium– Fuga seconda ex G-Interludium – Fuga tertia ex F
Claudio Ambrosini (1948)
Grande Fratello (2017)
Stefano Bellon (1956)
Kintsugi Forced*
Nicolas Bacri (1961)
Night music op. 73 (2001)
Elegy – Scherzo – Lullaby
Guillaume Connesson (1970)
Disco-Toccata (1994)
* Commissione Ex Novo Musica
PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
Ludus Minor e un programma nato dalla necessita – scaturita sin da quando io e mio
fratello eravamo giovani studenti di Conservatorio – di far musica insieme.
Col tempo abbiamo selezionato un vasto repertorio per la nostra inusitata
formazione piuttosto interessante, fatto di lavori originali e appositamente
scritti per noi.
Fantasia super Veni Sancte Spiritus (2016) e una composizione basata sull’omonima
Sequenza, tratta dalla liturgia della Pentecoste, che si articola in due parti:
Introitus-Organum I e Recercar-Organum II. Il brano si muove a partire
da un’elaborazione (Introitus, affidato al solo violoncello) che scompone
e ricompone le sequenze melodiche in un incessante gioco di mascheramenti
e rivelazioni che mette di volta in volta in rilievo aspetti diversi
della struttura originale. Sul germogliare delle nuove idee prende poi
vita una seconda rielaborazione di carattere contrappuntistico-imitativo
(Recercar, con i due strumenti). A cornice delle due sezioni si pongono
due Organum, dove il materiale viene riletto omoritmicamente, giocando
sulla verticalita. [Renato Miani]
I tre Madrigali onirici; E all’hor fatto ardito, Rinchiuso ardore, Ardo e non ardisco,
plasmano frammenti melodici estratti dal madrigale a due voci di Monteverdi
“Ardo e scoprir, ahi lasso, io non ardisco” (VIII libro, dei madrigali).
I clarinetti ed il violoncello dialogano alternando gesti un lirismo eterogeneo:
dai pulviscolari e onirici frammenti madrigalistici, alle piu rarefatte
o tese figure melodiche rivelate per piccoli frammenti, per contrasti,
giustapposizioni, in modo da coinvolgere l’ascoltatore curioso e attento
in un viaggio di ri-costruzione poetica. Ogni madrigale e dedicato
a un amico veneziano. E all’hor fatto ardito (dedicato a Mirko Busatto)
Rinchiuso ardore (dedicato a Claudio Ambrosini) Ardo e non ardisco
(dedicato a Carlo e Davide Teodoro) [Mauro Montalbetti]
Sentieri d’Oriente (2014). E una Suite in 4 movimenti per clarinetto e violoncello della
durata di circa 11 min. Scritta nel 2014, e stata incisa e pubblicata nel 2015
in un Cd dell’editore Mep di Roma. La scrittura dei Sentieri d’Oriente
nasce dal progetto di riflessione personale su identita naturale e identita
culturale dell’essere autori oggi. Frammenti melodici, suggestioni ritmiche,
sonorita timbriche sono attinti da ricordi di ascolti di certa musica
medio orientale e prendono vita in una rinnovata sintesi linguistica
che da un lato privilegia l’aspetto melodico della musica, dall’altro
non rinuncia a forme di accompagnamento e di contrappunto derivato
dalla immensa tradizione del 900 in ambito accademico. L’intento e quello
di ricreare melodie e atmosfere sonore che affondano nelle radici antropologiche
dell’espressione umana: similmente ad antichi riti, le nuove
forme si legano alle possibili narrazioni e rappresentazioni della morte
e della vita. [Virginio Zoccatelli]
Ludus Minor (1944). Per Paul Hindemith fare musica ha rappresentato una necessita
vitale, al pari di mangiare e respirare. Nel corso della sua evoluzione artistica
egli assimilo, a forza di duro lavoro, la quasi totalita del repertorio
musicale esistente: il repertorio concertistico e operistico come Direttore
stabile dell’opera di Francoforte; il repertorio cameristico come violista del
Quartetto Amar e del Trio Wolfsthal (o Goldberg)/Hindemith/Feuermann
e ancora la musica “antica” da Plotino a Bach come Direttore del Collegium
Musicum dell’Universita Yale di New Haven e infine il repertorio
da concerto meno battuto da Mozart, Listz, Bruckner passando per Reger
fino ai contemporanei in qualita di direttore d’orchestra. Oltre a cio,
tempo permettendo, faceva musica con i suoi amici, imparando a suonare
quasi tutti gli strumenti d’orchesta e per di piu anche gli strumenti antichi.
Sviluppo quest’attivita musical-ricreativa soprattutto con la moglie,
che di formazione era cantante, violoncellista e attrice, esibendosi in feste
private per i loro amici durante gli anni ‘20 e negli anni della loro forzata
emigrazione. A questo scopo nacquero numerosi pezzi parodistici, mentre
nei primi anni americani Hindemith scrisse altrettanti numerosi lavori
di relativa facile esecuzione ma dall’intento profondamente ponderato
e serio. Ludus minor, datato 6 febbraio 1944, e uno di questi. Esso rappresenta
una piccola versione dell’importante Ludus tonalis per pianoforte
(1942), e fu seguito dalla moglie al violoncello e lo stesso Hindemith
al clarinetto per una di queste esecuzioni private. Qui il carattere squisitamente
domestico viene riverberato allusivamente nel titolo scherzoso,
che riporta il nome di una fittizia casa editrice “Kunstlerheim Inc.” (Casa di
Artisti Inc.) riferendosi naturalmente a casa sua e aggiungendo – sempre
nel titolo – ”Mit Reverenz fur und das Cello den Cellisten”.
Grande Fratello (2017). Piu che Grande Fratello, Zarlino [ispiratore di questo lavoro]
e forse il Grande Padre di un’attenzione moderna per i micro intervalli,
e anche la sua speculazione sui parziali “inferiori” prelude in qualche
modo alla scoperta di fenomeni come i “suoni differenza”. E in piu e stato
un grande compositore, pur se finora pochissimi sembrano essersene
accorti. Grandi Fratelli sono invece alternatamente i dedicatari, Carlo
e Davide Teodoro, a seconda che se ne consideri la dieta, l’eta, la statura,
la figura, la capigliatura… unica dote invariata la bravura. [Claudio
Ambrosini]
Kintsugi è detta la pratica tradizionale giapponese che si prefigge di ridare vita
nuova a ciotole e vasellami preziosi ricomponendone i cocci e i frantumi.
L'aspetto affascinante della tecnica viene dalla ricercatezza con cui l'artigiano
riesce ad esaltare i profili e la consistenza delle fratture ricomposte
con l'uso sofisticato di lacche pregiate, oro o argento. L'intento e quindi
di magnificare il danno piuttosto che dissimularlo: potremmo pensare alle
cicatrici delle sciabolate che in passato, sfigurando il volto dei combattenti,
venivano ostentate e socialmente riconosciute in quanto vere
e proprie onoreficenze militari. Kintsugi Forced mette in atto qualcosa
di simile. Ricongiungendo le fratture intenzionali di un vecchio lavoro
per clarinetto, il cui andamento si svolgeva mimando lo schizofrenico
nell'atto di dar voce alla moltitudine di soggetti che ne frantumano
l'identita, ho attribuito al timbro e alla linea di un violoncello sovrascritto
la funzione di collante tra i segmenti che si succedevano nel pezzo d'origine.
Commissionato da Carlo e Davide Teodoro, Kintusgi Forced e dedicato
con affetto agli interpreti. [Stefano Bellon]
Night Music op.73 (2001). Come in Episodes nocturnes, Notturni e Capriccio notturno,
questo lavoro dimostra l’interesse di Bacri per il tema della notte, considerata
come una “metafora del passaggio”. Dal carattere volutamente scuro
(Lento lugubre, Lentissimo funebre, Lento e desolato) il lavoro si divide
in tre parti: Elegy, Scherzo, Lullaby. Il primo movimento e una miniatura
in forma ABA dove le sezioni estreme sono caratterizzate dalla scrittura
del violoncello per seste. I pizzicati conferiscono alle prime misure dello
Scherzo un’aria fantastica ricavata dal confronto delle differenti maniere
di suonare dei due strumenti. Nel Trio, evocante un lamento, il clarinetto
svolge la sua larga triste melodia su una cellula ostinata di accordi discendenti
del violoncello. La berceuse finale e formata da due sezioni: la prima
e una sorta di contrappunto serrato, la seconda e costruita dalle armonie
del violoncello cui si sovrappone la melodia del clarinetto.
Disco-Toccata (1994). La musica Disco, molto in voga nei nightclubs verso la fine
degli anni 70, ha fornito due elementi costitutivi di questa mia toccata:
da una parte l’affermazione ostinata della pulsazione ritmica e dall’altra
le tipiche cellule melodiche che caratterizzano i “riffs” suonati solitamente
dalla chitarra. Ma, una volta abbandonato il modello di partenza,
ho inserito queste idee in una metrica contrastante, divertendomi a svilupparle
secondo regole piu “classiche”. Il movimento rapido e incessante
mi ha fatto pensare alla toccata barocca, dove la virtuosita strumentale
diviene il principale veicolo espressivo. Dalla fascinazione tra la popular
music di oggi e il lessico barocco non ho potuto resistere al piacere
– e alla provocazione – di fondere questi due aspetti stilistici in questo
breve pezzo. [Guillaume Connesson]