Concerto 1


Lunedì 12 ottobre 2020 ore 20.00
Gran Teatro La Fenice, Sale Apollinee

OMAGGIO A BRUNO MADERNA

nel centenario della nascita


Claudio Ambrosini direttore
Alvise Vidolin regia del suono


EX NOVO ENSEMBLE:

Daniele Ruggieri flauto
Davide Teodoro clarinetto
Aldo Orvieto pianoforte
Kiki Dellisanti percussione
Carlo Lazari violino,
Annamaria Pellegrino violino,
Paola Carraro viola
Carlo Teodoro violloncello,



Bruno Maderna (1920-1973)

Quartetto per archi(1943/45)
- Allegro
- Lento, a fantasia
- Allegro

Divertimento in 2 tempi (1953)
per flauto e pianoforte

Pièce pour Ivry (1971)
per violino solo

Musica su due dimensioni (1957)
per flauto e nastro magnetico

Quartetto per archi in due tempi (1955)

Serenata per un satellite (1969)
(versione di Claudio Ambrosini)
per flauto, clarinetto, violino e percussione



"Il 13 novembre 1973, a Darmstadt, moriva Bruno Maderna, in età di cinquantatre anni. Da qualche tempo sapeva di essere condannato.
La sua reazione era stata di aumentare il ritmo, già forsennato, di lavoro.
Con la sua grossa voce, resa rauca dal male, diceva serenamente agli amici:- Resisterò ancora per parecchi mesi. Non prendo impegni oltre il '74.
La fine lo colse prima. Ma accanto all'attività della direzione d'orchestra, coi suoi continui spostamenti da un paese, da un continente all'altro, negli ultimi anni aveva intensificato la produzione di compositore: come se gia' sapesse di averne per poco, come se lo premesse l'ansia di dire tutto quello che aveva dentro, e di affidare la propria memoria a qualcosa di più duraturo che non l'effimero applauso tributato all'esecutore.
A vedere la quantità di lavori importanti che sono fioriti negli ultimi quattro anni della sua esistenza, ci si domanda dove trovasse il tempo e il raccoglimento necessari alla composizione.
Vivo lui, eravamo abituati a considerarlo come un grande compositore in potenza, e scrollando il capo dicevamo sentenziosamente: -Peccato che debba talmente dissiparsi nella direzione d'orchestra-.
Oggi che a distanza di un anno ci affacciamo sulla sua opera per ricordarlo, dobbiamo prima di tutto correggere quell'opinione.
La sua opera di compositore è enorme e, soprattutto, completa."


Cosi scriveva Massimo Mila nel suo "Maderna musicista europeo" a un anno dalla morte dell'autore. Precisando l'importanza di Bruno Maderna come compositore in virtù forse della sua improvvisa mancanza, come se il vuoto, la voraginie attesa e nel contempo inaspettata della sua morte, delineasse con chiarezza e definisse la grandezza della sua opera.

A cent'anni dalla nascita di Maderna (e a quarantasette dalla sua dipartita), questa grandezza è una certezza inconfutabile, che anche questo nostro programa, incentrato sui suoi lavori cameristici, vuole testimoniare con riconoscenza.

Vengono qui infatti presentati il giovanile Quartetto per archi ( 1943/ 45 ) ancora ammantato di un'aura magistrale, che trova la sua piena compiutezza nel Quartetto per archi del 1955, ed ancora i lavori per lavori per fauto con il fondamentale Musica su due dimensioni (1957), dove per la prima volta uno strumento tradizionale interagisce con la musica elettronica, e infine l'introduzione del processo aleatorio in musica con le composizioni Pièce pour Ivry (1971) e Serenata per un satellite (1969).

Ecco tutto questo, ma molto altro ancora, è stato ed è Bruno Maderna compositore veneziano e direttore d'orchestra.

Davide Teodoro