Concerto 10


Lunedì 26 novembre 2018, ore 18
Ateneo Veneto, Aula Magna

RENATO DE GRANDIS,
UN COMPOSITORE VENEZIANO A DARMSTADT
SIAE - Classici di Oggi




Franco Ballardini, Angela Carone, Andreas Krause,
Massimo Priori, Marco Russo, Antonio Tarallo,
Antonio Trudu, Claudio Ambrosini

Antonio Tarallo pianoforte
Caro Teodoro violoncello

Renato de Grandis, un compositore veneziano a Darmstadt
a cura di Massimo Priori e Franco Balladini
edizioni LIM

In collaborazione con Ateneo Veneto

Ex Novo Musica è lieta di presentare l'uscita in Italia della prima monografia dedicata al compositore Renato de Grandis, Renato de Grandis, un compositore veneziano a Darmstadt edizioni LIM. Durante la presentazione saranno eseguite alcune composizioni dell'autore.

Renato De Grandis (1927-2008), veneziano, nato alla Giudecca, molto più noto in Germania che in Italia, fu allievo di Malipiero e Maderna. Messosi in luce sin dalla giovanissima età (1945, Primo Premio di Composizione della Radio Italiana), si conferma come uno dei più promettenti autori del suo tempo con l'affermazione al Premio Nazionale per la Musica (1953), che gli valse immediata considerazione, ma anche la coscienza di dover allargare i confini e le prospettive della sua esperienza per proseguire nella costruzione della propria identità musicale. Come tanti giovani musicisti che hanno attraversato il '900, si indirizzò così verso Darmstadt, vero centro nevralgico della ricostruzione musicale contemporanea del dopoguerra. Dal 1959, anno della prima visita ai Ferienkurse, il rapporto con la città tedesca si è progressivamente rafforzato prima con una immediata rappresentazione (Gazzelloni/Kontarsky,1960), poi con la scelta di renderla la propria residenza ufficiale per più di un ventennio (dal 1962). Renato de Grandis sussume sotto molti punti di vista le aspirazioni e le necessità espressive di molti suoi coetanei, cogliendo le opportunità e la ricchezza del fermento e delle inevitabili contaminazioni che ribollivano a Darmstadt. Egli fornisce l'opportunità di rivisitare quest'esperienza da una prospettiva svincolata dalla consuete argomentazioni inerenti le tecniche compositive predominanti (serialità ed alea), e dai principali protagonisti di quegli anni (Boulez, Cage, Stockhausen, Berio, Maderna, Ligeti, Nono, etc.), bensì di rintracciare percorsi umani e poetici di grande ricchezza e valore artistico che hanno in qualche modo influenzato la produzione musicale sino ai nostri giorni. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung lo definiva “outsider dell'avanguardia”, mentre la prima edizione dell'enciclopedia della musica MGG (Musik in Geschichte und Gegenwart) scriveva che “… ha indicato, per un decennio, la via al teatro musicale europeo”.



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