Concerto 7


Sabato 17 novembre 2018, ore 20.00
Gran Teatro La Fenice, Sale Apollinee

DEDICA

Con il sostegno di SIAE-Classici di Oggi

Ex Novo Ensemble

Daniele Ruggieri flauto
Davide Teodoro clarinetto
Carlo Lazari violino
Carlo Teodoro violoncello
Aldo Orvieto pianoforte
Dario Savron percussione






Filippo Perocco (1972)
Delle ombre fatte da' ponti sopra la loro acqua
per flauto, clarinetto, pianoforte, violino e violoncello

Mario Guido Scappucci (1964)
Non più mesta blues (a. C.)
per clarinetto e violoncello

Giovanni Mancuso(1970)
"Claudio Ambrosini a Galatina" viaggio onirico-musicale in 70 parti
per flauti, clarinetto basso, violino, violoncello e pianoforte

Mauro Montalbetti (1969)
Secondo Madrigale onirico
per clarinetto basso e violoncello

Matteo D'Amico (1955)
Quintetto d'Ambrosia
per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte

Michele dall'Ongaro (1957)
Un goto (canzone da battello)
per ottavino, clarinetto, violino e violoncello (2018)
Dedicato a Claudio Ambrosini per i suoi 70 anni

Letizia Michielon (1969)
Wie Meeresküsten … (Come su coste marine…) (2018) Omaggio a Claudio Ambrosini
per pianoforte e piccole percussioni (campana tibetana; dobaci; gong piccolo; Ocean drum; piatto splash; vibraton)

Alessandro Solbiati(1956)
Ouverture
per violino e violoncello

Alberto Caprioli(1956)
Le sottili arie del cielo,
per strumenti e voci di cinque esecutori

Carlo Boccadoro(1963)
Quinto Duetto (H.B.)
per clarinetto e violoncello

Luca Francesconi (1956)
Time Flow
per flauto , clarinetto, violino, violoncello, percussione e pianoforte

Stefano Bellon(1956)
Fresco, con forza
per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte

Fabio Nieder (1957)
Marcia fatata “Souvenir & gift from republic of Slovakia” canzone popolare per i 70 anni di Claudio Ambrosini
per flauto basso, clarinetto, violino e violoncello con scordatura

Ivan Fedele (1953)
X-Tension 1
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello, vibrafono e pianoforte





Filippo Perocco
Delle ombre fatte da' ponti sopra la loro acqua
per flauto, clarinetto, pianoforte, violino e violoncello
E' per me un piacere festeggiare, con Ex-Novo, Claudio Ambrosini. Potrei dire, il Kapellmeister Ambrosini. Lui stesso rivolge questo epiteto come stimolo ed incoraggiamento verso quei compositori che si occupano non solo di scrittura ma anche di promozione e divulgazione. Conosco e ascolto la sua musica, il suo parlare di musica e del "far musica". In una recente intervista dichiara che comporre è come costruire dei Ponti. Da qui il legame con la sua Venezia, città che lui stesso definisce tradizionalista e avanguardista. "Per guardare la tradizione bisogna essere avanguardisti". Questa una miniatura per Claudio e gli amici di Ex-Novo.

Mario Guido Scappucci
Non più mesta blues (a.C.)
per clarinetto e violoncello
"Avanti Cristo", o "a Claudio"? Irriverente omaggio a uno dei massimi compositori di oggi nello spirito rossiniano. "Avanti Cristo", autoironia sull'ostinata ricerca dell'archetipo melodico attraverso mezzi attuali e antichi - in questo brano: diatonismo integrale del Si bemolle maggiore nel clarinetto e cromatismo del violoncello collegati attraverso l'intonazione nebulosa dei suoni armonici naturali in un'illusione di blues. Tutto ciò per una musica contemporanea "non più mesta (accanto al fuoco)" delle sofferenze avanguardistiche.

Giovanni Mancuso
Claudio Ambrosini a Galatina viaggio onirico-musicale in 70 parti
per flauti, clarinetto basso, violino, violoncello e pianoforte
Claudio Ambrosini, figura indefinibile e inesauribile di idee e nuove visioni musicali, entra nel mio olimpo personale di personaggi in visita a Galatina con un viaggio onirico concentrato in una sfrenata corsa nella quale si susseguono settanta sezioni diverse, omaggio ai primi settant'anni di Claudio e al suo vorticoso immaginario di suoni, gesti e alchemiche formule musicali.

Mauro Montalbetti
Secondo madrigale onirico
per clarinetto basso e violoncello
Il Secondo madrigale onirico nasce dalla trasfigurazione di linee melodiche tratte da un madrigale a due voci di Monteverdi, una sorta di ri-composizione esile e rarefatta. La composizione è dedicata alla limpida intelligenza e musicalità di Claudio Ambrosini.

Matteo D'Amico
Quintetto dell'Ambrosia
per flauto, clarinetto, violino violoncello e pianoforte
Ambrosia, cibo (o forse bevanda?, non è sicuro…) esclusivo degli dei, degli 'immortali' (alfa privativo + brotòs, mortale); o anche, pianta erbacea perenne, molto resistente, fino a diventare 'infestante'. Due riferimenti senz'altro noti al nostro festeggiato, che di questa parola ha fatto lo user-name della sua posta elettronica. La tenacia della pianta Ambrosia vive in questo breve brano attraverso l'insistenza e il dinamismo incessante delle figure musicali, che invitano l'ascoltatore a seguirle nel loro imprevedibile cammino, alla fine del quale la materia sublima in una sorta di spazio aereo, sospeso e incantato, forse quel mondo celeste dove abitano gli dei.

Michele dall'Ongaro
Un goto (canzone da battello)
per ottavino, clarinetto, violino e violoncello (2018)
Dedicato a Claudio Ambrosini per i suoi 70 anni
Ricordo benissimo quando ho conosciuto Claudio nel 1985 a Villa Medici fresco di Prix de Rome. Credo non sia cambiato di un'oncia: sorridente, diretto, ironico, felicemente incollato anima e corpo alla sua Venezia. Con quell'intelligenza esigente, mai aggressiva e anzi contagiosa nella sua traboccante generosità. Bello bere insieme un goto con qualche nota versata dentro, così: senza pretese. Musica e amistà in un canale della fantasia.

Letizia Michielon
Wie Meeresküsten … (Come su coste marine…) (2018)
Omaggio a Claudio Ambrosini
per pianoforte e piccole percussioni
(campana tibetana; dobaci; gong piccolo; Ocean drum; piatto splash; vibraton)
Ispirato all'omonima poesia di Hölderlin, il brano inaugura una delle collane pianistiche inserite all'interno dell'Hyperion Zyklus, arcipelago di opere concepite come uno schlegeliano sistema di frammenti.
Vulcani marini tuonano sordi in fondo agli abissi generando cataclismi di fuochi e costellazioni di isole che sfiorano utopie lontane. La scrittura pianistica, libera e ondeggiante, indaga le tracce mnestiche e i naufragi del possibile.

Alessandro Solbiati
Ouverture
per violino e violoncello
L'organico violino-violoncello ha per antonomasia un grande precedente, del tutto irraggiungibile, la Sonata raveliana, che perlomeno indica la strada verso cui dirigersi: fare in modo che i due strumenti si fondano in un unico più grande e al tempo stesso far sì che sembrino più di due… Intitolare Ouverture questo breve brano ha due significati: il primo è un augurio affettuoso all'amico Claudio, l'augurio che un importante compleanno come questo conduca all'apertura di nuovi orizzonti (e all'immagine di “apertura” si ispira la figura base del pezzo) e il secondo dice che considero questo come il primo movimento di un brano in più parti che nel tempo comporrò.

Alberto Caprioli
Le sottili arie del cielo
per strumenti e voci di cinque esecutori
Il titolo è tratto da una pagina del Taccuino artistico del pittore Antonio Basoli, che raccoglie una serie di studi dedicati ai cieli e alle loro infinite varianti cromatiche, riprese en plein air nelle diverse ore del giorno. Basato sulla tecnica dei microintervalli cromatici, trasferendo in musica ventisei anagrammi del nome di Claudio Ambrosini, il pezzo prende forma attraverso una continua impercettibile trasfigurazione del suono.

Stefano Bellon
Fresco con forza
per flauto, clarinetto violino, violoncello e pianoforte
Fresco, con forza è un jingle: sono contento mi sia data l'occasione di tornare con gratitudine a questa forma dato che non la frequento da trent'anni. Tra il 1980 e il 1989 ho scritto e prodotto musiche d'uso d'ogni genere per le radio e le televisioni commerciali: decine di sigle e arrangiamenti ma, soprattutto, centinaia di jingles, dato che i guadagni migliori provenivano dalle collaborazioni con le agenzie di pubblicità. I minutaggi richiesti erano di sette, quindici e sessanta secondi; di trenta lo standard più diffuso: questo il formato scelto per l'advertising dei settant'anni di Claudio, sviluppato sulle note C-A-D-A-B tratte dal nome del dedicatario.

Carlo Boccadoro
Quinto Duetto (H.B.)
per clarinetto e violoncello
(H.B.): Happy Birthday

Fabio Nieder
Marcia fatata “Souvenir & gift from republic of Slovakia”
canzone popolare per i 70 anni di Claudio Ambrosini

per flauto basso, clarinetto, violino e violoncello con scordatura
La melodia di un antico canto contadino slovacco in origine monodico e in modo lidico che inizia con le seguenti parole: "vai, ragazzo, vai attraverso i verdi campi..." diviene l´ossatura della mia composizione.
I quattro strumenti: flauto basso, clarinetto in la, violino con scordatura e violoncello con scordatura utilizzano l´intonazione naturale con le consuete deviazioni dalla scala temperata.
L´armonia naturale con i suoi tipici intervalli quali la terza, il tritono e la settima più bassi rispetto al temperamento equabile è anche tipica per la musica popolare slovacca.
Il mio pezzo è costruito su due strofe, simmetrico come nell´originale, è una marcia lenta e poi..., si, ma ora che ci penso: non è meglio ascoltare attentamente e scoprire direttamente all´esecuzione che cosa qui musicalmente succede?
È sempre la cosa migliore...penso io, o no? Dunque: buon ascolto!

Ivan Fedele
X-Tension 1
per flauto, clarinetto, violino, violoncello, vibrafono e pianoforte.
Tre immagini aforistiche, forse il preludio ad una estensione formale più ampia. Schegge di senso musicale condensate in figure icastiche che si articolano secondo principi additivi. Il desiderio e al tempo stesso il piacere della sintesi, intesa come opzione estrema della creatività. Il pezzo è dedicato al caro amico Claudio Ambrosini in occasione del suo 70º compleanno.

HOMEPAGE