Concerto 1
Sabato 6 ottobre 2018, ore 20.00
Gran Teatro La Fenice, Sale Apollinee
MONSIEUR CROCHE
Ex Novo Ensemble
Daniele Ruggieri flauto,
Carlo Lazari violino,
Davide Teodoro clarinetto,
Carlo Teodoro violoncello
Aldo Orvieto pianoforte
Claude Debussy (1862-1918)
Petite Pièce (1910)
per clarinetto e pianoforte
Première Rhapsodie (1909)
per clarinetto e pianoforte
Sonate(1915)
per violoncello e pianoforte
Prologue-Sérénade-Final
Kaija Saarihao (1952)
Cendres (1998)
per flauto in sol, violoncello e pianoforte
Maurice Emmanuel (1862-1938)
Sonata op. 11(1907)
per flauto, clarinetto e pianoforte
Allegro con spirito-Adagio-Molto Allegro e leggerissimo
Gabriel Fauré (1845-1924)
Trio op. 120 (1923)
per clarinetto, violoncello e pianoforte
Allegro ma non troppo- Andantino- Allegro vivo
Nel 1909 Debussy fu eletto membro del consiglio superiore del Conservatori di Parigi. In questa veste gli fu chiesto di scrivere due composizioni per la classe di clarinetto in vista del concorso del 1910. Fu questa l'origine della Première Rhapsodie e del Petite Pièces, scritto per la lettura a prima vista. Il giorno del concorso nel 1910, la Rhapsodie fu eseguita da ben undici candidati,
Debussy scrisse la Sonata per violoncello nel 1915. Essa rappresenta la prima Sonata del ciclo di sei progettato. Ecco l'autore in una lettera al direttore d'orchestra Bernardo Molinari:
Ho trovato le origini del materiale musicale per Cendres (1998), nel mio doppio concerto “…a la fumée” per flauto in sol, violoncello e orchestra, da cui deriva anche il nome di questo lavoro. Mentre scrivevo Cendres, mi concentrai soprattutto sull'interpretazione delle specifiche idee musicali espresse dai diversi strumenti, ognuno dei quali ha un suo carattere unico e una sua propria tavolozza di colori. La tensione musicale viene sviluppata dall'avvicinamento e fusione degli strumenti in tutti i parametri possibili (intonazione, ritmo, dinamica, articolazione, colore ecc…). O, all' opposto, lasciando che ognuno di essi si esprima nella sua forma più idiomatica. Tra queste due posizioni estreme c'è un numero illimitato di possibilità per creare situazioni musicali più o meno omogenee. La consapevolezza di questa varietà ha costituito il punto di equilibrio durante la lavorazione del pezzo. Cendres è stato commissionato dalla Gesellschaft für Neue Musik Ruhr e Kulturbüro der Stadt Essen per il Trio Wolpe. [Kaija Saariaho ]
Maurice Emmanuel studiò al Conservatorio di Parigi dove poi insegnò come Professore di storia della musica. Tra i suoi allievi anche Claude Debussy. Strana figura di musicista e erudito, ricordato oggigiorno per la sua notevole carriera accademica soprattutto grazie al suo trattato del 1895 sulla Musica dell'Antica Grecia. Come compositore coltivò interessi assai disparati, rivolti alla musica popolare, ai modi esotici e alla musica orientale. L'utilizzo nei sui lavori di tutte queste componenti lo fece entrare subito in conflitto con il suo insegnante di composizione al Conservatorio Delibes che successivamente pose il veto al suo accesso per il Prix de Rome. Le sue preziose composizioni oggi sono di raro ascolto e si riducono per lo più alla letteratura pianistica. La Sonata op.11 del 1907, per flauto, clarinetto e pianoforte, fonde in essa tutti i linguaggi cari al mondo musicale di Emmanuel, compresi i liquidi cromatismi di Debussy e utilizza con estrema maestria la brillantezza sfavillante degli strumenti a fiato, ma nello stesso tempo ne mette in luce la cantabilità, specialmente nell'Adagio, resuscitando dal passato l'arcano lirismo di un'antica melopea.
Il Trio op. 120 di Gabriel Fauré fu concepito durante un periodo di riposo a Annecy-le-Vieux nel settembre del 1922, dove fu composto il celebre Andantino che diventerà il fulcro emozionale dell'opera. In una lettera alla moglie datata Annecy-le-Vieux, 26 settembre 1922 Fauré infatti scrive: