Concerto 6


Sabato 15 ottobre 2016, ore 20.00
Scuola Grande di San Rocco, Sala Capitolare

CANTOS DESIERTOS



In collaborazione con Scuola Grande Arciconfraternita San Rocco

Daniele Ruggieri flauto,
Alberto Mesirca chitarra



Terry Riley (1935)
Cantos Desiertos (1996)
Francesco en Paraiso - Canción desierto (on a theme of Krishna Bhatt) - Quijote - Llanto - Tango ladeado

Heitor Villa Lobos (1887 - 1959)
Distribuçao del flores (1937)

Francesco Pavan (1975)
Isle.2 per flauto e chitarra (2016)
Ex Novo Musica 2016, prima esecuzione assoluta.

Astor Piazzolla (1921 - 1992)
Histoire du tango (1986)
Bordel 1900 - Café 1930 - Night Club 1960 - Concert d'aujourd'hui

Joaquín Rodrigo (1901 - 1999)
Aria antigua (1960)
Serenata al alba del dia (1982)




Terry Riley Cantos Desiertos (1996)

Sono parte del ciclo chiamato Libro di Abbeyozzud (una parola inventata). I 26 pezzi che lo compongono sono per chitarra, sia sola che con l'accompagnamento di altri strumenti. Ciascun pezzo ha un titolo in spagnolo che comincia con una differente lettera dell'alfabeto. Il primo pezzo della serie, Canción Desierto prende come punto di partenza una melodia che ho imparato da un amico e collaboratore di lunga data, il sitarista e compositore del Rajastan (lo stato più grande dell'India n.d.t.) Krishna Bhatt. Ho combinato questa melodia con altre di mia invenzione per creare una forma di Rondò. Quijote (Sognatore) presenta una instancabile figura di accompagnamento della chitarra derivata dal tema di Canción Desierto: è il retrogrado della melodia che il flauto presenta nelle battute 10, 11 e 12. Ho poi composto un controcanto dal carattere improvvisato su questo ostinato. Llanto (Pianto) ha una semplice forma ABA con la sezione centrale dal carattere in qualche modo angoscioso attorniata dalle sezioni estreme che contengono un dialogo introspettivo fra i due strumenti. Il Tango Ladeado (Tango storto) è un pezzo che non ha nessuna particolare motivazione, eccetto il fatto che tutti scrivono tanghi in questo periodo; a me piacciono molto ed era giunto il momento di darne una mia personale versione. Francesco en Paraiso (Francesco in Paradiso) è dedicato al sorprendente compositore e controtenore francese Frank Royon le Mee, che è morto tragicamente di AIDS qualche anno fa all'età di quaranta anni. Usavo questo pezzo come base per improvvisazioni al pianoforte o alle tastiere prima di metterlo per iscritto in questa versione. Canción Desierto, Llanto, Quijote e Tango Ladeado sono stati scritti nel 1996 durante una settimana con la mia famiglia a Puerto Vallarta. Lunghe camminate sulla spiaggia nelle fresche albe, cibi speziati conditi con chili nelle serate, e il rintanarsi da solo a comporre durante i lunghi e caldi pomeriggi mentre tutti gli altri erano alla spiaggia con i nipoti è stata un'esperienza che mi piacerebbe ripetere. (Terry Riley)

Heitor Villa Lobos Distribuçao del flores (1937)

L'intenso viaggiare nel nord-est del Brasile, da lui narrato in cronache pittoresche - forse in parte influenzate dalla fantasia creativa del loro autore - hanno condotto Villa-Lobos alla trascrizione di molte melodie autoctone ed ad uno studio profondo della ritualità della musica indigena. Distribuição de Flores (1937) sviluppa queste suggestioni: il tema del flauto utilizza solo quattro altezze e la struttura ornamentale si limita all'uso della scala diatonica. La chitarra, oltre a sostenere una parte di accompagnamento percussivo per gran parte del brano, si muove sulla scala pentatonica di mi minore suonando spesso sulle corde vuote. Anche se i materiali musicali, esposti in maniera essenziale e mai sviluppati, introducono l'ascoltatore nel clima favolistico della musica brasiliana la condotta formale del brano rimane fortemente legata ai tradizionali metodi di scrittura europei.

Francesco Pavan Isle.2 (2016)

La natura mi regala intense emozioni perché è un'inesauribile fonte di energia. La sua bellezza e immensità mi sorprendono continuamente e mi ammaliano con i suoni, i colori e tutto ciò che mi colpisce nei sensi, risvegliando un'estenuante necessità di ascolto, di ricerca, di scoperta. Da questa suggestione nasce il mio ciclo di composizioni intitolato Isle, anagramma di Sile, il fiume che scorre nella mia città, Treviso, nelle cui oasi naturalistiche amo molto “abitare”. L'idea e fonte di ispirazione iniziale, nel corso degli anni, ha vissuto percorsi multiformi, mutando, espandendosi e dando vita a esperienze più ampie. Sono nate composizioni per strumenti e organici molto diversi, frutto di intensi momenti di contatto tra mondo interiore e mondo esterno. Per questo sono sempre stato affascinato dal concetto dei quattro elementi (fuoco, terra, aria, acqua), non da un punto di vista strettamente letterale, ma dalla loro rappresentazione metaforica spirituale e sensitiva. Le loro origini sono infatti antichissime e, non a caso, l'originario concetto dei quattro elementi è entrato in quasi tutte le culture antiche: greca, romana, indù, buddista, cinese e giapponese. Essi possono essere un'importante fonte di ispirazione in termini di analogie, immagini, metafore attraverso le quali esternare le sensazioni che richiedono una descrizione non riconducibile a rigorosi schemi scientifici. Nasce così Isle.2, un'opera che si articola in quattro frammenti, espressione di un contatto profondo tra mondo interiore e mondo esteriore. Il flauto e la chitarra diventano oggetti con cui entrare in relazione, alla ricerca di quel quinto elemento, quella quintessenza che completa spiritualmente i quattro elementi, attraverso la rivelazione di un significato della natura più profondo. Ecco che il suono è allora energia che crea il tempo e lo spazio e comporre la partitura è raccontare l'esperienza, riportandola sulla carta, affrontando la sfida che mi si pone di fronte quando lavoro ad ogni mia nuova composizione: superare nel modo più efficace possibile i limiti della scrittura, sempre inadeguata a rappresentare ciò che solo il suono può esprimere. (Francesco Pavan)

Astor Piazzolla Histoire du tango (1986)

Bordel 1900. Il tango ha avuto origine a Buenos Aires nel 1882, e in origine veniva suonato con flauto e chitarra. In seguito vennero introdotti il pianoforte e, più tardi, la concertina: La musica di questo pezzo è piena di grazia e vivacità: descrive l'animato e allegro cicaleccio delle donne francesi, italiane e spagnole che popolavano questi bordelli mentre provocano i poliziotti, ladri, marinai e balordi che vengono a far loro visita. Si tratta di un tango gaio. Café 1930. Siamo già in un'altra epoca: si smise di ballare il tango, come si faceva all'inizio del secolo, per accontentarsi semplicemente di ascoltarlo. Il carattere divenne più musicale, e più romantico. In questo tango si può percepire una trasformazione totale: i movimenti sono più lenti, con nuove e spesso melanconiche armonie. In questa epoca le tipiche orchestre di tango cominciarono a essere formate da due violini, due concertine, il pianoforte e un contrabbasso e apparvero i primi esempi di tanghi cantati.
Night Club 1960. Questo è un periodo di scambi internazionali in rapida espansione, e il tango si evolve ancora, attraverso l'incontro di Brasile e Argentina a Buenos Aires: la bossa nova e il nuovo tango si muovono allo stesso ritmo. Il pubblico accorre nei night club per ascoltare con grande interesse e calore il nuovo tango, e questo segna una rivoluzione e una profonda alterazione in alcune delle forme originali del genere. Concert d'aujourd'hui. Lo stile del tango si intreccia con la musica moderna attraverso reminiscenze di Bartok, Stravinsky e altri compositori. Questo è il tango di oggi, e anche il tango del futuro. (Astor Piazzolla)

Joaquín Rodrigo Aria antigua (1960), Serenata al alba del dia (1982)

Anche il linguaggio di Joaquin Rodrigo si basa su un attento mixaggio di idiomi tipicamente spagnoli desunti dalla musica popolare, una veste armonica e timbrica che guarda alla politonalità del francese Groupe des Six e una struttura formale che fa pensare a Stravinskji: in particolare - è anche il caso della Serenata al Alba del Dia - per il frequente uso di dissonanze che contrastano in modo diretto con le frasi liriche. Nel 1939 Rodrigo si interessò alla studio alla musica barocca e del rinascimento spagnolo: Aria Antigua - nella quale la melodia della prima sezione viene integralmente ripetuta, riccamente ornata, nella seconda - ha la maestria di proporre un affascinante intreccio, sottilmente instabile, tra antico e moderno. Serenata al Alba del Dia si ispira a due temi del folclore valenciano, elaborati con fine invenzione ritmica e virtuosistico trattamento strumentale. Pur avendo Rodrigo dedicato alla chitarra buona parte del suo ricco catalogo sono questi gli unici suoi saggi in cui lo strumento viene trattato in ambito cameristico.