Concerto 4


Mercoledì 7 ottobre 2015, ore 20.00
Gran Teatro la Fenice, Sale Apollinee

BRUCKNER/MAHLER



«La cosmogonia sinfonica di Bruckner prende il
via sempre a partire da un ostinato o un tremolo,
che alberga nel suo ventre l'enunciato del tema
principale, il quale culmina in un crescendo che
lo pronuncia in un unisono orchestrale, oppure
porta con sé, come trasformazione tematica, un
corale scolpito nella pietra, con drastici solchi
incisi nel più aspro e spigoloso dei silenzi.»
Eugenio Trías


Manila Santini e Aldo Orvieto pianoforte a quattro mani

Anton Bruckner (1824-1996) / Gustav Mahler (1860-1911)
Sinfonia n. 3 in Re minore (WAB 103), trascrizione di Gustav Mahler (1877)

Gemäßigt, mehr bewegt, misterioso (anche Sehr langsam, misterioso)
Adagio. Bewegt, quasi Andante
Scherzo. Ziemlich schnell (also Sehr schnell)
Finale. Allegro (also Ziemlich schnell)


"All'illustrissimo Signor Richard Wagner, all'ineguagliabile, famosissimo e sublime Maestro dell'arte poetica e musicale in profondissima riverenza"

Con queste parole Anton Bruckner (1824-1896), in segno di assoluta riverenza, dedicò a Richard Wagner la sua Terza Sinfonia. É arcinota la debacle della sua prima esecuzione che ebbe luogo il 16 dicembre 1877 al Musikverein di Vienna diretta da Bruckner stesso non trovandosi alcun altro che volesse assumersi tale impegno. Pubblico e critici musicali si accomiatarono anzitempo così come fecero gli orchestrali dei Wiener Philharmoniker non appena terminata l'esecuzione lasciando il desolato Bruckner agli applausi di un manipolo di sostenitori. Ciò nonostante, Theodor Rättig (1841-1912), lungimirante neo editore musicale, presente al concerto, ne rimase favorevolmente colpito tanto poi da commentare: “mi convinsi di essere in presenza di uno dei più potenti eroi musicali di tutti i tempi, e spiriti di quella natura hanno il destino di camminare su una strada di spine. Questa mia convinzione si rafforzò sempre più durante l'ascolto”. Al termine dell'esecuzione un Bruckner, fortemente deluso ed amareggiato, fu avvicinato da Rättig il quale, dichiarandogli la propria ammirazione, lo convinse alla propria volontà di pubblicare la sinfonia sia in partitura orchestrale che in riduzione per pianoforte a quattro mani. Gustav Mahler (1860-1911) e Rudolf Krzyzanowski (1859-1911), ferventi discepoli ed amici di Anton Bruckner, al tempo docente al Conservatorio di Vienna, entrambi presenti al concerto si presero l'incarico di produrne la trascrizione pianistica poi edita a Vienna nel gennaio del 1880 da Bussjäger & Rättig. L'edizione avvenne a firma del solo Mahler in quanto pare che Krzyzanowski non abbia poi di fatto mai partecipato alla stesura del lavoro. La trascrizione piacque moltissimo ad Anton Bruckner che ne dimostrò la gratitudine a Mahler facendogli dono del manoscritto della seconda stesura della sinfonia ultimata il 28 aprile 1877. Dopo parecchie traversie, tra cui anche il passaggio nelle mani di Alma Maria Schindler-Mahler-Gropius-Werfel, il documento entrò finalmente in possesso del Governo austriaco nel 1948 a seguito di aggiudicazione all'asta. Bruckner e Wagner sono state personalità di assoluto riferimento per Mahler il quale, a sua volta, può considerarsi il fulcro attorno al quale si è sviluppato il punto musicalmente più elevato della coscienza della crisi della civiltà musicale occidentale. L'esecuzione, peraltro assai rara, di questa trascrizione per pianoforte a quattro mani di un Mahler poco meno che ventenne, ne celebra l'indiscutibile valore storico, culturale ed artistico. (Enrico Baraldi)