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Martedì 10 dicembre 2013, ore 18.00
Ateneo Veneto

Verso una nuova arte dell'ascolto

In collaborazione con Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Dialogo tra Massimo Contiero, Gianni Tangucci e Mario Messinis su
Neotribalismo, l'ascolto della musica nella società d'oggi di Massimo Contiero


Massimo Contiero presenta in Neotribalismo un'acuta riflessione sulle regole imposte dall'industria contemporanea e analizza il trionfo di un prodotto musicale «standard per tutto l'orbe terracqueo, senza confini di mercato»: la song. La minuziosa indagine di questo «genere unico», lo conduce a proporre il termine Neotribalismo per definire il sorgere di nuove regole di ascolto musicale. Lo studio della musica delle tribù primitive rivela infatti sorprendenti analogie con il nuovo genere musicale "globalizzato". Le caratteristiche delle prime forme di musica sono infatti: limitata durata e ambito melodico (la song è una melodia semplice di tre minuti); importanza di comprensione del messaggio testuale (la song è per lo più in lingua inglese); prevalenza dell'aspetto ritmico elementare (la song è quasi sempre in ritmo binario, anche i più complessi ritmi sincopati sono caduti via via in disuso); fruizione collettiva associata a danze di gruppo (la song infatti si ascolta in modo compartecipato in discoteche e concerti negli stadi). Mentre la musica leggera ha dunque intrapreso un processo di semplificazione che la rendesse accessibile a tutti (diminuendo cioè drasticamente il corpus di competenze che veniva richiesto ad un ascoltatore in un teatro d'opera o in una sala da concerto) e ha «continuato ad usare la melodia e il linguaggio armonico della tradizione, i compositori di musica moderna ne hanno tentato il superamento lungo tutto il corso del XX secolo». Non solo gli artisti hanno «frantumato le estetiche in mille avanguardie» creando un «vorticoso avvicendarsi dei canoni e dei parametri di riferimento» ma si è verificata una vera e propria babele linguistica che ha spiazzato anche i musicofili più colti e informati. La cosiddetta "musica contemporanea", richiedendo una competenza altissima e un costante aggiornamento culturale, si è posta dunque «a distanza siderale dalla cosiddetta musica di consumo». Per concludere: «Ecco dunque il paradosso: oggi niente è venduto sulla terra come la musica, niente è poco conosciuto come la musica moderna. Chi compra la musica leggera ha la sensazione di comprare la modernità: essa fa parte del paesaggio attuale al punto di esserne lo sfondo permanente.»

Tali note sono state redatte con citazioni tratte da Neotribalismo, l'ascolto della musica nella società d'oggi di Massimo Contiero, 2012, informazioni sulla pubblicazione si possono reperire sul sito www.ilmiolibro.it